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Sì, avete letto bene, non si tratta però del numero degli arbitri fondatori né dell'anno di nascita, ma quel "cinquecento" sta ad indicare esattamente l' utilitaria che, negli anni sessanta-settanta, fece conoscere a mezza Italia la F.I.A.T., l' automobile alla portata di tutti o quasi, che in breve tempo cambiò le abitudini ed il modo di spostarsi di tanti Italiani.
Anche tanti arbitri di Legnago e dei paesi limitrofi utilizzavano questa piccola vettura per raggiungere i campi di calcio delle province venete dove venivano designati a dirigere gare, soprattutto in quei luoghi privi di mezzi di trasporto pubblico.
La stessa vettura era indispensabile per raggiungere settimanalmente la città di Verona per l'attività arbitrale e per presenziare alle riunioni tecniche, che come oggi, anche allora erano determinanti per la crescita del singolo e di tutto il movimento.
Se nella bella stagione il viaggio di circa un'ora poteva essere anche piacevole, d' inverno diventava impegnativo, lungo e, nelle nottate tipiche del basso veronese con nebbia e gelo anche pericoloso; solo la grande passione, l'attaccamento al dovere e la compagnia di più arbitri con lo stesso mezzo faceva sopportare queste difficoltà.
L' invernata '73/74 fu particolarmente fredda, nebbiosa, con frequenti gelate; la tenacia e la costanza di tanti arbitri della "bassa" furono messe a dura prova. Di solito nel ritorno a tarda ora era indispensabile parlare di cose anche di poco conto pur di mantenersi svegli e vigili assieme all' autista.
Un' idea che da qualche viaggio accompagnava una certa comitiva capeggiata dal PRESIDENTISSIMO Alfredo Rossignoli, proprietario e conducente di una bellissima cinquecento, era la seguente: “perché non fondiamo una Sezione arbitri a Legnago? Ci risolverebbe tanti problemi ed inoltre sarebbe più in assonanza col nostro territorio.”
L'idea così balzana e strampalata cessò di esserlo allor quando il nostro Alfredo la propose al Presidente della Sezione di Verona dott. Tarcisio De Battisti il quale, seppur sorpreso, non manifestò contrarietà.
Il non dissenso fu interpretato come un pieno appoggio e questo rappresentò il via libera per dare vita ad una nuova Sezione in quel di Legnago partendo dall'idea balenata... in cinquecento.
Subito fu contattato il C.R.A. Veneto per conoscere le modalità, i documenti, le credenziali necessarie e sufficienti per raggiungere questo obiettivo e contemporaneamente si presentò richiesta ufficiale alle Autorità Arbitrali.
Nei giorni che seguirono, soprattutto il nostro Benemerito, si adoperò presso l'Amministrazione Comunale per farci assegnare uno spazio, un locale dove ubicare la nostra sede operativa e di recapito e, nel contempo assieme ad altri fautori di questo impegnativo progetto, a cercare quante più adesioni possibili presso gli arbitri del basso veronese, con una vera e propria campagna di proselitismo.
Nel frattempo la domanda inoltrata al C.R.A. sortì esito favorevole e fu lo stesso Presidente Regionale rag. Danilo Bigi che nel mese di maggio fece visita alla istituenda Sezione di Legnago presso la sede che allora si divideva col comitato locale F.I.G.C. e Marinai d 'Italia sita in via Matteotti, per comunicare di persona l'avvenuto accoglimento della richiesta fatta e che si sarebbe adoperato presso il Comitato Nazionale allora presieduto dal rag. Giulio Campanati per una rapida proclamazione, cosa che avvenne puntualmente nell' ottobre 1974.
A partire dalla stagione sportiva '74/75 la Sezione di Legnago divenne operativa in tutte le sue attività: in una delle prime riunioni, alla presenza di neanche trenta arbitri, si procedette alla elezione del collegio sindacale, alla ratifica dell'investitura a Commissario Straordinario di Alfredo Rossignoli e alla nomina dei componenti il Consiglio Direttivo (Cassiere, Segretario, Delegato Tecnico, per ricordare i più importanti).
Solo pochi erano esperti ma tutti animati dalla voglia di far bene, tutti impegnati per realizzare una cosa che oggi, a distanza di quasi quarant' anni da quell' idea nata in cinquecento, vede gli arbitri Legnaghesi dirigere gare in tutta Italia ed Europa con competenza e stima.
ROBERTO RIZZO